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Quella che inizialmente doveva un semplice comune rurale diventò una città moderna dotata di infrastrutture e monumenti tali da farla essere un grande vanto per il regime. La redenzione dell’Agro rappresentò l’eloquente riappropriarsi del terreno in ogni suo centimetro da parte del nuovo popolo. Dopo appena due anni dalla sua fondazione, Littoria diventò il capoluogo di una nuova provincia, il centro di controllo del basso Lazio, seconda solo a Roma.
L’investitura avvenne nel 1934: in quel momento Littoria contava poche migliaia di abitanti, ma il valore che la politica di Mussolini diede al nuovo centro fu molto marcato. Per favorire la crescita demografica della città, il prefetto fu costretto a impedire che alla sera gli impiegati degli uffici pubblici se ne tornassero nelle proprie abitazioni sparse in altri centri nei dintorni. La necessità politica di raggiungere dimensioni provinciali fece sì che l’estensione del territorio pontino fosse dilatata oltre i tradizionali confini per inglobare anche i comuni di Ponza e Ventotene, staccati dalla provincia di Napoli, e di altri comuni staccati dalla provincia di Roma. La provincia di Littoria venne costituita il 18 dicembre 1934.